La guerra dei vinti - Sabina Artissi

Nomadland di Chloé Zhao è un film di frontiera americana, ambientato negli anni successivi alla Grande Recessione del 2008, che esplora l’impegno degli ultimi della società per trovare un posto nel mondo. Quando il futuro si sfalda tra le proprie mani e la homeland perde ogni significato, come un cordone ombelicale reciso, dove si può trovare rifugio se non nel seno della nomadland? Questa è l’airesis, per alcuni l’eresia ma primordialmente la scelta, di Fern, protagonista del film pluripremiato Nomadland: una vedova che a seguito della Grande Recessione del 2008 perde il lavoro e abbandona la vita tradizionale per diventare una moderna nomade. A bordo del suo van, in cui ha raccolto i frammenti di una vita, viaggia per gli Stati Uniti occidentali, lavorando in impieghi stagionali e trovando una comunità tra gli altri nomadi. Zhao mescola fiction e documentario, presentando veri nomadi come Linda May, Swankie e Bob Wells, che condividono le loro storie autentiche, in questa pellicola profondamente introspettiva. Questa fusione dona al film un realismo toccante e privo di artifici. I paesaggi mozzafiato del Midwest americano diventano un personaggio a sé, la coscienza di esistere. Nomadland offre una salutifera educazione su valori che il più delle volte si discostano molto dalla società tradizionale, ma che non per questo sono da ritenere meno validi. Terenzio scriveva: “Homo sum: humani nihil a me alienum puto”. D’altronde, sarà più vero ogni uomo è nell’universo o che l’universo è in ogni uomo?

Nomadland movie poster with person holding lantern at sunset, open field background.
Poster for "Terra e Libertà" by Ken Loach featuring a group of five people holding rifles in a sepia-toned photograph, with a silhouette of a soldier holding a flag above the film title.