Nel 1936, un disoccupato inglese, attivista comunista, decide di partire come volontario per difendere la Repubblica Spagnola contro il colpo di stato militare fascista guidato da Francisco Franco. In questo film, il regista britannico Ken Loach si distacca dai temi sociali che lo hanno reso celebre, per affrontare eventi storici concreti, raccontando con il suo stile l’amara sconfitta di un ideale rivoluzionario. Utilizza realismo e immagini forti ed emozionanti che descrivono la guerra civile in tutti i suoi aspetti, soprattutto quelli più oscuri e nascosti. Il titolo, evidenzia lo spirito innovativo e identitario di questo eterogeneo gruppo di volontari internazionali della milizia del POUM, animati da lealtà, impegno politico, amicizia e amore, purtroppo offuscati dalla disastrosa divisione tra le diverse fazioni della Repubblica. La convivenza tra i compagni di lotta provenienti da tutta Europa, arricchita da frequenti dibattiti politici, porta il protagonista a rendersi conto che non può più aderire acriticamente alle direttive del suo partito, convincendolo infine a stracciare la sua tessera. I personaggi principali sono ben delineati, nonostante il cast sia composto da attori sconosciuti, tranne Ian Hart, che interpreta il protagonista, David Carr. Le location sono semplici ma appropriate, con una colonna sonora arricchita da canti repubblicani dell’epoca. Le immagini intense ci mostrano come e dove vivessero i soldati che, da volontari, decisero con grande coraggio di passare i mesi di guerra in fronte piuttosto che con le loro famiglie, sacrificandosi ogni giorno per una causa a loro più grande. “Terra e libertà“ si tratta quindi di un film idealista, nostalgico e malinconico, che culmina in un finale toccante e conciso: un fazzoletto rosso, una manciata di terra libera e un pugno chiuso. Con il suo film realista e intenso Loach è stato capace di manifestare qualcosa di non visto in un contesto raccontato tante e tante volte.