L’amore, la scelta, la prigionia - Marco Bergonzini
The Lobster (2015), diretto da Yorgos Lanthimos, è un’opera anglo-irlandese che esplora le dinamiche del controllo sociale e del libero arbitrio in un futuro distopico. Un racconto crudele e ironico sull’amore e sulla solitudine. In un mondo in cui essere single è un crimine, The Lobster trasforma il concetto di libertà in un paradosso: siamo davvero liberi di amare o ci adattiamo a regole sociali che ci obbligano a farlo? Lanthimos costruisce un universo distopico dove le persone sole vengono confinate in un hotel e hanno 45 giorni per trovare un partner, pena la trasformazione in un animale di loro scelta. L’impostazione visiva del film è essenziale, con ambienti freddi e linee geometriche che sottolineano la rigidità delle regole imposte. I dialoghi sono volutamente piatti, quasi robotici, come a voler enfatizzare la meccanicità delle interazioni umane in questo mondo privo di empatia. Eppure, sotto questa superficie glaciale, si cela un’analisi profonda sulla natura dei rapporti umani, sulla paura della solitudine e sulla necessità di conformarsi a standard imposti dalla società. Il tema della libertà emerge con forza quando il protagonista, David (interpretato da Colin Farrell), fugge dalla prigione dell’hotel per unirsi ai “Solitari”, un gruppo di ribelli che, paradossalmente, vietano ogni forma di relazione romantica. Qui, Lanthimos svela l’ironia più grande: anche chi si ribella al sistema finisce per creare un altro insieme di regole altrettanto oppressive. La libertà sembra essere un ideale irraggiungibile, schiacciata tra il bisogno umano di appartenenza e la paura di perdere se stessi. Colpisce la capacità del film di mescolare umorismo nero e tragedia, di far convivere l’assurdo e il realistico. La scelta di trasformare le persone in animali, pur essendo grottesca, diventa una metafora potente: chi non si conforma è escluso, ridotto a un’esistenza al margine, lontano dall’umanità. Il finale, enigmatico e aperto, non offre risposte ma costringe lo spettatore a interrogarsi. David, ormai innamorato, è disposto a compiere un gesto estremo per rimanere accanto alla donna amata. È un atto di libertà o l’ennesima forma di costrizione? Lanthimos non giudica, ma pone domande. Qual è il prezzo della libertà? Siamo liberi di scegliere o le nostre scelte sono sempre condizionate da forze esterne? La vera prigione è l’amore o la solitudine? In definitiva, The Lobster è un’opera che sfida, provoca e turba, affrontando temi universali con uno stile unico e inconfondibile. È un film che non lascia indifferenti, capace di risuonare nel mondo di oggi, dove la ricerca di connessione è spesso in conflitto con il bisogno di autenticità.