Una distopia grottesca, disturbante e sconvolgente - Sara Huong Carlini
The Lobster, di Yorgos Lanthimos, è un film che inquieta e disturba profondamente, spingendo lo spettatore a riflettere sulla natura della solitudine e delle relazioni in un mondo spogliato di ogni umanità.
In The Lobster, la solitudine è vista come un fallimento da evitare a ogni costo: il sistema impone di soggiornare in un albergo e di trovare un partner entro 45 giorni, altrimenti si viene trasformati in un animale a propria scelta. La premessa surreale del film non è solo una metafora per criticare la società contemporanea, ma descrive un universo distopico in cui le relazioni non sono altro che un obbligo, vincolato da un rigido codice sociale.
L’opera si distingue per la freddezza con cui i personaggi affrontano la vita. Le loro azioni sono meccaniche e prive di spontaneità, come se fossero robot. È tutto volutamente esagerato, non c'è spazio per la vulnerabilità emotiva: tutto è rigidamente strutturato, senza nulla di vero. L'amore è ridotto a una convenzione, non a una scoperta reciproca: i partner vengono scelti in base a una caratteristica comune, senza conoscersi davvero.
Man mano che la trama si sviluppa, l'atmosfera diventa sempre più surreale e grottesca. La violenza, sia fisica sia psicologica, che pervade il film è disturbante e crudele, senza alcuna giustificazione per le brutalità subite da alcuni personaggi. È un linguaggio spietato privo di empatia che riflette la durezza del mondo in cui vivono i personaggi.
Inoltre, Lanthimos si serve dell’ambientazione per creare una sensazione di oppressione. Gli spazi sono inquadrati in modo geometrico e asettico: l’albergo dove si svolge la prima parte della storia è privo di colore e simboleggia un isolamento totale. Anche le foreste, rifugio dei "solitari", i ribelli, appaiono fredde, suggerendo che anche la loro libertà è illusoria.
La libertà, infatti, è un concetto ambiguo trattato in questo film. I "solitari", pur cercando di sfuggire al sistema, finiscono per trovarsi in un nuovo regime altrettanto rigido, dove la loro individualità viene sacrificata. Non esiste una vera possibilità di evasione; la libertà totale è un'aspirazione irraggiungibile.
Caratteristica che rende il film ancora più sconvolgente è il finale aperto, che lascia lo spettatore sospeso nell’incertezza. Il protagonista, alla fine, si trova di fronte a una decisione che non offre alcuna reale via di fuga dal sistema.
The Lobster è una riflessione disturbante sulle rigidità di una società che riduce l'amore e le relazioni a obblighi sociali. Esplicito, estremo e senza filtri, il film può angosciare fortemente, rivolgendosi a un pubblico in grado di sostenere tale spietatezza. poiché gli elementi crudi e l’atmosfera inquietante rendono la visione impegnativa. Gli elementi crudi e l’atmosfera inquietante rendono la visione impegnativa. In definitiva, il film ci costringe a confrontarci con la disumanizzazione che nasce dall'imposizione di regole troppo rigide.